Canali Minisiti ECM

Tumori: solo la metà dei pazienti è consapevole del suo percorso cure

Oncologia Redazione DottNet | 16/05/2017 21:55

Il 65% dei pazienti italiani vorrebbe più supporto da parte del proprio medico

La salute è sempre più 'partecipata': il paziente spesso è informato, consapevole, e vuole avere un ruolo attivo nelle scelte che riguardano le sue cure e il suo benessere. Tuttavia, meno della metà delle persone (47%) in cura per un tumore si ritiene "pienamente consapevole del percorso di cura", e un quarto addirittura lo è "poco o per nulla". A fotografare la situazione è un'indagine SWG presentata oggi a Milano, all'apertura del Forum internazionale sulla consapevolezza del paziente oncologico, organizzato dall'Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Veronesi.

Secondo l'indagine, il 65% dei pazienti italiani vorrebbe più supporto da parte del proprio medico, che percepisce come "più focalizzato sulla patologia che sulla persona", in particolare nel momento della diagnosi. Quattro su dieci vorrebbero più informazioni anche dalle strutture sanitarie a cui si rivolgono, e maggiore supporto (60%). Fondamentale anche il supporto psicologico per affrontare il percorso delle terapie, soprattutto nelle prime fasi della malattia (a chiederlo è il 79% degli italiani), in modo da poter accettare meglio la diagnosi e affrontare il futuro con più serenità.

pubblicità

"Oggi, quando si intraprende un percorso di cura - commenta Gabriella Pravettoni, direttore della Psiconcologia all'Istituto Europeo di Oncologia - occorre condividerlo con la persona che si ha di fronte: a prescindere da sesso, età e dalle sue conoscenze mediche. L'essere ascoltati, seguiti e accuditi dai propri famigliari favorisce l'auto-efficacia e riduce i livelli di ansia e preoccupazione collegati alla malattia".

Proprio per concretizzare la teoria in azioni, gli esperti riuniti nel Forum internazionale hanno stilato un Patto "con la richiesta ufficiale alla comunità scientifica, alle autorità, alle associazioni e all'industria di adoperarsi concretamente affinché la centralità della persona malata e della sua dignità sia alla base di ogni intervento di ricerca, di formazione e di cura dei pazienti con tumore".

Commenti

I Correlati

Previsto nell’Istituto dei tumori di Napoli il reclutamento di 30 nuovi ricercatori under 40. Più della metà degli studi approvati presentati da donne

IEO, gene già coinvolto in un altro tumore, serve il test genetico

L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale

Studio sui topi, migliore risposta immunitaria

Ti potrebbero interessare

IEO, gene già coinvolto in un altro tumore, serve il test genetico

L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale

Lo studio, pubblicato su JAMA Oncology, affronta un problema importante nel cancro alla prostata: come separare la forma a crescita lenta della malattia, che difficilmente causa danni, dal cancro più aggressivo

Un gruppo di scienziati ha ideato un sistema che sfrutta le citochine, facendo in modo che queste molecole si localizzino efficacemente all’interno delle neoplasie

Ultime News

Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia